In merito alla decisione del Ministro Gelmini di mettere un limite al 30% di presenza di alunni stranieri in classe, il Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni, ha dichiarato:
“In province come quella di Modena, dove la percentuale di studenti stranieri ha raggiunto livelli mediamente doppi rispetto a tante altre zone del Paese, l’introduzione del tetto del 30% degli stranieri nelle classi è necessaria ed urgente.
Nei casi dove è stata superata l’attuale soglia del 50% le conseguenza potrebbero essere molto gravi. Si rischia la mancata integrazione, la ghettizzazione, il rallentamento e l’abbassamento qualitativo e quantitativo dell’attività didattica.
Quando in una scuola della Repubblica sono gli studenti italiani ad essere in minoranza e quindi a sentirsi stranieri, le conseguenze negative sono enormi e a farne le spese sono prima di tutti gli studenti.
Da anni denunciamo questi problemi e chiediamo strumenti per garantire che la soglia di stranieri all’interno delle classi non superi certi livelli.
Per motivi ideologici, la sinistra, di fronte a questa proposte, ha fatto orecchie da mercante, lasciando che il problema si trasformasse in una emergenza, come già diverse situazioni, in provincia di Modena, confermano. Bisogna intervenire prima che questi problemi si diffondano a macchia d’olio.
Il Governo Berlusconi è sulla strada giusta. Ora ci aspettiamo che anche la sinistra cambi idea e rotta.
E’ necessario riorganizzare le scuole che già presentano situazioni critiche ma è altrettanto necessario invertire radicalmente le politiche multiculturali della sinistra che le hanno generate”
“In province come quella di Modena, dove la percentuale di studenti stranieri ha raggiunto livelli mediamente doppi rispetto a tante altre zone del Paese, l’introduzione del tetto del 30% degli stranieri nelle classi è necessaria ed urgente.
Nei casi dove è stata superata l’attuale soglia del 50% le conseguenza potrebbero essere molto gravi. Si rischia la mancata integrazione, la ghettizzazione, il rallentamento e l’abbassamento qualitativo e quantitativo dell’attività didattica.
Quando in una scuola della Repubblica sono gli studenti italiani ad essere in minoranza e quindi a sentirsi stranieri, le conseguenze negative sono enormi e a farne le spese sono prima di tutti gli studenti.
Da anni denunciamo questi problemi e chiediamo strumenti per garantire che la soglia di stranieri all’interno delle classi non superi certi livelli.
Per motivi ideologici, la sinistra, di fronte a questa proposte, ha fatto orecchie da mercante, lasciando che il problema si trasformasse in una emergenza, come già diverse situazioni, in provincia di Modena, confermano. Bisogna intervenire prima che questi problemi si diffondano a macchia d’olio.
Il Governo Berlusconi è sulla strada giusta. Ora ci aspettiamo che anche la sinistra cambi idea e rotta.
E’ necessario riorganizzare le scuole che già presentano situazioni critiche ma è altrettanto necessario invertire radicalmente le politiche multiculturali della sinistra che le hanno generate”
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